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Quanto vale il Futuro. Più servizio civile

Roma, 1 ottobre 2024 – Nell’ambito del Festival Nazionale del Servizio Civile, dal titolo: “La pace non si aspetta, si prepara!”, è stata presentata la Campagna: “Quanto vale il futuro? Più Servizio Civile per investire nei giovani e nel bene comune!” (manifesto dalla campagna), lanciata da CNESC – Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile, CSEV– Coordinamento spontaneo Enti e Volontari di servizio civile del Veneto, CSVnet- associazione centri di servizio per il volontariato, Forum Nazionale del Servizio civile e Rappresentanza nazionale degli operatori volontari al fine di chiedere continuità nella stabilizzazione e risorse adeguate per il Servizio Civile. Il Presidente di Solidarietà e Cooperazione CIPSI, Guido Barbera dichiara: “Sosteniamo con convinzione questa campagna perché il servizio civile è parte integrante della società italiana e rappresenta un coinvolgimento attivo e sociale per i giovani e le future generazioni a sostegno del nostro paese. Una forma importante di cittadinanza attiva per l’inserimento dei giovani nella vita sociale e lavorativa, di cui non possiamo fare a meno e per la quale serve continuità e stabilità! Dobbiamo stabilizzare il sistema del SCU garantendo le risorse necessarie e valorizzando l’intera esperienza dei giovani”.

I promotori della Campagna sono preoccupati riguardo alla situazione attuale perché si è in uno stato di incertezza e precarietà dopo un triennio positivo dovuto ai fondi del PNRR. “Con le risorse attualmente stanziate, saranno 20.000 i giovani che potranno intraprendere questa esperienza nel 2024, appena 35.000 per il 2025 e 2026”. Per questo, i promotori chiedono “almeno 280 milioni per il 2024 e risorse per gli anni successivi che garantiscano annualmente l’avvio al servizio di almeno 60.000 giovani in Italia e 1.500 all’estero”. Viene quindi chiesto al Governo di continuare a investire con decisione nel servizio civile, nei giovani e nel bene comune.

Nel frattempo è stato annunciato il Servizio Civile Agricolo: Francesco Lollobrigida e Andrea Abodi – ministri dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dello Sport e dei giovani – hanno appena comunicato che ci sarà una prima fase sperimentale, che coinvolge mille giovani tra i 18 e i 28 anni. Si inizierà «con la manifestazione d’interesse aperta alle aziende — ha dichiarato Lollobrigida —. Per la prima volta, i giovani potranno servire la patria con una attività di valore agricolo. Sarà un anno a spese dello Stato che vuole valorizzare questa attività». La CNESC risponde ai ministri che: “Dovrebbe essere chiaro al Ministro Lollobrigida che la legge che istituisce il servizio civile permette l’attuazione dello stesso solo agli enti del terzo settore ed enti locali accreditati all’albo SCU, e non ad aziende agricole o altri soggetti del settore profit. Apprezziamo la volontà del Ministero di investire su questo istituto, ma la via maestra per sostenerlo è potenziare l’unico servizio civile. Perché diventi davvero universale è necessario investire risorse per il contingente del bando ordinario – che già offre la possibilità di svolgere servizio in numerosi settori tra cui quello dell’agricoltura sociale – anziché immaginare opportunità diverse che rischiano di avere poca attinenza col SC”.

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