Nel villaggio di Gununo, dove le alture etiopi si disperdono in una distesa di campi e foreste, per i bambini le giornate scorrono regolari, con i ritmi dal sole che sorge e tramonta sulle casette in fango e paglia tradizionali.
Lì tra i tanti bambini c’è Tebebu. Tebebu ha sette anni. Avrebbe l’età per iniziare la classe prima, ma fino a ora non ha mai messo piede in una scuola. La sua vita è semplice, simile a quella di tanti altri bambini della sua età: aiuta la madre a raccogliere l’acqua dal fiume e pascola le capre insieme ai suoi fratelli maggiori. Le sue giornate sono piene, pascolando e giocando, sa che sta facendo il suo dovere di bambino responsabile. Come i suoi fratelli fa il suo meglio per dare un aiuto in casa e guadagnare il cibo quotidiano. L’inizio dell’anno scolastico non lo riguarda. La scuola elementare è per i più grandi, e per i bambini già alfabetizzati. Lui non ha speranza di frequentare con successo: non ha frequentato il fidel e il corso di alfabetizzazione e le classi sono già stracolme: hanno diritto di andare i bambini che già sanno leggere e scrivere.
Una domenica arriva una sorpresa: durante la messa arriva una novità, si inizia a parlare di una nuova scuola. Gli adulti e gli anziani del villaggio si riuniscono, discutono a lungo con il parroco, e alla fine tutti convengono che è una grande novità per tutti. La parrocchia realizzerà una nuova scuola per i bambini dai 4 ai 7 anni: una scuola per l’infanzia, che permetta a tutti di incontrarsi, imparare a leggere e scrivere , svolgere attività strutturate insieme, lavorare materiali. Il parroco spiega che sarà una scuola Montessori: non servono i banchi tradizionali, ma un grande tappetone e giochi per le attività manuali. Una scuola per l’infanzia è una grande opportunità per i loro figli, che per la prima volta possono imparare a leggere e scrivere senza restare esclusi dalle scuole governative.
In queste settimane la nuova scuola sta crescendo, mattone dopo mattone. Tebebu vede gli uomini e le donne del villaggio impegnati come manovalanza per costruire le nuove aule. Tre stanze grandi, luminose, dove i bambini del villaggio possono andare tutte le mattine a giocare ed imparare. Si dice che all’ingresso della scuola ci sarà pure un rubinetto con acqua pulita!
In casa la mamma continua a dire che finalmente almeno uno dei bambini potrà andare a scuola; non parla d’altro. Tebebu non sa bene cosa lo aspetti, ma l’entusiasmo della mamma è contagioso: avrà un grembiulino e una penna tutta per sé, imparerà a scrivere il suo nome e quello di tutti i suoi fratelli, e sarà lui ad insegnare alla mamma le prime lettere dell’alfabeto.
Tebebu si sente grande, mentre pascola le sue caprette e osserva i muri della scuola crescere. Presto, tra quelle mura troverà nuove avventure e un mondo nuovo oltre il suo villaggio di Gununo. Il sogno di Tebebu di andare a scuola si sta realizzando grazie a voi, che tramite GMA state rendendo possibile la costruzione della scuola. Il vicariato con la parrocchia si occuperà della gestione della scuola, insieme al comitato genitori del villaggio.
Regalando un mattone state costruendo un futuro nuovo al villaggio.
L’istruzione è un diritto, non un privilegio.