I Fugà sono il gruppo sociale più “basso” della regione del Wolaita, sono persone povere ed emarginate, ma grandi artisti della produzione di materiali in terracotta, unica attività di sopravvivenza per loro. Le attività di artigianato sono un’importante fonte di sussistenza, dal momento che i loro artefatti sono commerciati e scambiati sui mercati locali.
I fugà sono spesso esclusi dalla società locale, tuttavia sono dei grandi artigiani della terracotta: gran parte delle stoviglie usate per la cucina tradizionale etiope sono realizzate dai fugà a mano. La lavorazione della terracotta è un lavoro svolto dagli adulti, i bambini possono farlo solo dopo i dieci anni, perché serve una buona manualità. I bambini contribuiscono al lavoro andando a reperire l’argilla, che si trova solo in determinati siti, dove vi sono delle vere e proprie cave di gestione governativa. Le donne si occupano della modellazione del vasellame (senza tornio, lavorando a terra), dopo uno o due giorni dalla lavorazione del vasellame, quando l’argilla si è asciugata naturalmente, possono cuocere i vasi, facendo un gran falò nel giardino della propria abitazione.
La cosa speciale che caratterizza la cooperativa di Gurumo è che vi fanno parte 22 donne fugà, un gruppo sociale che in Etiopia viene fortemente discriminato.
Una cooperativa mista, che comprende i fugà dai soci è un grande successo già in partenza, perché già prevede una volontà di inclusione e di accettazione della diversità che non è per nulla scontata.
Nel villaggio di Mayo Koyo e nel villaggio di Gurumo le cooperative hanno dei soci “fugà”: è un’importante esperienza di inclusione!