La crisi pandemica sta mettendo da parte temi altrettanto importanti e delicati. Uno di questi è la violenza contro le donne. Oggi è la giornata internazionale e i dati non sono confortanti, anzi la situazione sembra peggiorare, forse anche a causa di questa pandemia. I casi sono in aumento, soprattutto a livello domestico. Anche lontano dalla nostra realtà accadono ingiustizie e violazione di diritti.
“L’Africa cammina con i piedi delle donne.” È un detto antico e totalmente vero. L’Africa è un continente pieno di risorse, che tuttavia non trovano spazio per emergere e anzi, sono solo sfruttate da altri continenti. Chi vive il paese e cerca di prendersene cura è la donna perché l’uomo, molto spesso, è impegnato in guerre e quando si ha un momento di pace questo non sa come amministrare la famiglia o semplicemente prendersene cura. Ci si affida alla figura della Donna, simbolo di famiglia e solidarietà. Dalla guerra cosa potrà mai imparare una persona se non il dare adito a istinti primordiali che si basano sulla supremazia e soddisfare i bisogni e i vizi personali. Purtroppo i dati non sono sempre attendibili, ma se in Italia è come ci dicono le statistiche; è corretto ipotizzare che altrove, come in Etiopia ed Eritrea, sia molto peggio. Per le donne africane il poter costituire delle cooperative le rafforza e fa sentire meno sole o abbandonate. Riescono a sentirsi forti e credere l’un l’altra come nella solidarietà.
In Italia invece possiamo dire di più.
La scarsa valorizzazione di questo tema è tale perché spesso gli atteggiamenti di lei, il suo abbigliamento o l’aspetto suscitano una certa “disponibilità” o “propensione a” e quindi risulta meno importante discuterne; lo pensano gli uomini (30%), ma anche una percentuale di donne significativa (20%). Circa 3 persone su 10 non considerano violenza “dare uno schiaffo alla partner se lei ha flirtato con un altro” (lo pensa il 20% delle donne e il 40% degli uomini). 1 italiano su 3 non considera violenza forzare la partner a un rapporto sessuale se lei non ne ha voglia; lo pensano circa 4 uomini e 3 donne su 10. Una nazione ancora patriarcale, dove l’informazione e la sensibilizzazione hanno tanto lavoro da svolgere. Allo stesso tempo la riflessione e il cambiamento sono azioni su cui ogni cittadino deve lavorare.
Marta Mazzetto