Nei Paesi del Corno d’Africa, 13 milioni di persone soffriranno la fame nei primi mesi del 2022: questa è la previsione del Programma Alimentare Mondiale (WFP), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di fornire assistenza alimentare durante le emergenze. Paesi come l’Etiopia, la Somalia e il Kenya stanno infatti affrontando la peggiore siccità dal 1981, con piogge scarse o del tutto assenti che costringono le famiglie a emigrare per non morire di fame, sete e malnutrizione. Per popolazioni che vivono principalmente di allevamento e agricoltura, le conseguenze di questo clima arido sono devastanti: raccolti rovinati (già colpiti dall’arrivo delle locuste), morte del bestiame e mancanza di acqua e terre da coltivare e da utilizzare per il pascolo. A peggiorare la situazione, vi è l’aumento dei prezzi del cibo e le guerre in corso, che limitano l’approvvigionamento di questa risorsa.
Ma come erroneamente si crede, questa risorsa denominata oro-blu non rappresenta un problema da risolvere solo per i Paesi africani: secondo il World Resources Institute (WRI), infatti, nel 2040 l’Italia vivrà in una situazione di “stress idrico” con il 50% in meno di acqua disponibile. Siamo il Paese d’Europa più a rischio di crisi idrica insieme alla Spagna. Inoltre, l’ONU ha già previsto che la popolazione mondiale potrà usufruire solo del 60% dell’acqua di cui ha bisogno.
Ieri è iniziato il Forum mondiale dell’Acqua, che per la prima volta si tiene in territorio sub-sahariano (a Dakar-Diamniadio, in Senegal), una delle aree più colpite dalla crisi idrica. Come sottolinea il presidente del Consiglio mondiale dell’acqua Loic Fauchon: “In Africa più che altrove, nelle città e nelle campagne, bambini, donne e uomini hanno bisogno di soluzioni concrete per accedere all’acqua”. Quest’anno la discussione ruota attorno alla “sicurezza dell’acqua per la pace e lo sviluppo”, e si intende trovare soluzioni immediate e a lungo termine per garantire l’accesso sicuro all’acqua potabile e ai servizi igienici.
La Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day) ci ricorda che l’acqua è un bene prezioso, un diritto negato a molti che molto spesso viene usato come arma contro la popolazione. Un invito a riflettere e a sensibilizzare cittadini e istituzioni sui cambiamenti climatici, sulla limitata reperibilità di questa risorsa e sul problema della sua privatizzazione.